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CANDIDATI RISPONDONO A LEGAMBIENTE

  • legambiente_piemonteCome giudica la nostra proposta di legge? Ritiene di poterla sottoscrivere, impegnandosi concretamente a portarla in discussione in Parlamento?

Siamo stati tra i primi a sottoscrivere la proposta di legge poiché condividamo appieno le istanze sostenute e per questo ci impegnamo a portarla avanti in Parlamento.A questo proposito si rammenta che SEL intende rilanciare il dibattito sull’uso razionale di beni comuni come aria, acqua, suolo, territorio, paesaggio e biodiversità ben sintetizzati qui nel concetto di bellezza.

  • L’eccessivo consumo di suolo nel nostro Paese comporta la perdita di suoli agricoli e paesaggi, che vengono irrimediabilmente compromessi. Le nuove costruzioni non sono quasi mai giustificate dalle esigenze abitative e produttive. L’ultima denuncia è arrivata pochi giorni fa dall’Ispra che ha dichiarato che ogni secondo in Italia perdiamo 8 metri quadrati di suolo (oltre la media europea). Pensate sia un fenomeno da contrastare? Come?

E’ indispensabile contrastare il consumo di suolo.Per compiere questo passo indifferibile occorre ripartire dalla determinazione dei fabbisogni “reali”, ovvero necessari alla soddisfazione delle esigenze delle persone e delle attività economiche, alla qualità della vita e allo sviluppo. Contemporaneamente occorre rinunciare a tutti quegli interventi di corto respiro, spesso utili solo a far quadrare i bilanci degli Enti o peggio ancora a soddisfare piccoli gruppi di interesse.Affrontare le questioni urbanistiche, e, quindi, anche i processi attraverso i quali le pubbliche amministrazioni governano il territorio, significa inevitabilmente cercare di comprendere i processi che regolano le trasformazioni del territorio (sia esso urbano o extraurbano.).Il riferimento è alla formazione e appropriazione della rendita, ossia all’incremento di valore del territorio proprio per effetto delle scelte pubbliche relative alla destinazione dei suoli, alla loro densità di utilizzo, agli investimenti per la infrastrutturazione del contesto.

  • L’agricoltura sta assumendo un ruolo sempre più strategico per il futuro della nostra società e nonostante questo la politica se ne occupa molto poco, quali strategie, a suo avviso, andrebbero messe in atto per poter aiutare questo importante settore a migliorarsi e modernizzarsi pur nel rispetto della tradizione che caratterizza il nostro Paese? Ritiene sia necessario attuare politiche che aiutino e supportino le piccole aziende che non possono competere con l’agricoltura intensiva e industrializzata; se si quali? È favorevole o contrario agli OGM? È favorevole o contrario alle colture esclusivamente destinate alla produzioni non destinate all’alimentazione (biomasse, biodisel, ecc.)?

Vogliamo un’attività agricola che rappresenti un vero presidio ambientale del territorio. Un’agricoltura che garantisca reddito può arginare il fenomeno del consumo dissennato del suolo creando forze vive di pressione locale che si battano contro la destinazione delle aree agricole ad aree di edilizia residenziale e aree produttive. Così come vogliamo un’agricoltura che si occupi del ripristino ambientale, della manutenzione di sentieri e altra infrastrutturazione minore rurale.
Le politiche a favore dell’agricoltura e il rapporto con le lobby del settore devono chiudere le porte al puro assistenzialismo per stimolare la crescita di un forte comparto agricolo del futuro.
L’azienda agricola deve fare i conti con il mercato, anche se piccola, ma a questa vanno attribuite funzioni nuove di interesse collettivo come: la manutenzione idrogeologica, il miglioramento degli habitat agronaturali insimma un’agricoltuira multifunzionale e in tal senso vanno pensati i meccanismi di incentivi a sostegno delle piccole aziende.Va promossa anche la consapevolezza nelle aziende agricole di essere custodi (oltre che legittime proprietarie) del suolo agricolo inteso come vero patrimonio collettivo: di cui la collettività incentiva la custodia, la piena funzionalità produttiva, l’efficienza ambientale, il valore paesaggistico.
Siamo contrari alla coltivazione di OGM sul territorio italiano.
Per le biomasse è indispensabile prevedere una valutazione del bilancio del carbonio (LCA), che privilegi pertanto i residui e la provenienza locale, mentre più cauta deve essere la valutazione delle coltivazione dedicate. In tal senso si ritiene che le colture non alimentari destinate alla produzione di biomassa, biodiesel e bioetanolo,possano essere esclusivamente inserite in normali rotazioni agrarie o comunque in pratiche che consentano di ottenere produzioni adeguate in condizioni di bilancio energetico favorevole, di mantenere la fertilità generale dei suoli e di non distogliere in modo definitivo le superfici agrarie dalla loro naturale destinazione.

  • Come giudica la decisione della commissione agricoltura del Parlamento Europeo di impoverire o bloccare la maggior parte delle misure di greening, che obbligavano le aziende a mettere in atto una serie di azioni rivolte alla salvaguardia e miglioramento della biodiversità per poter aver accesso ai finanziamenti della PAC, e che, più in generale, avrebbero dovuto rendere l’agricoltura più sostenibile per l’ambiente. È a favore del greening? Pensa che le aziende agricole che percepiscono finanziamenti pubblici debbano dimostrare di svolgere un ruolo utile all’ambiente ed alla collettività? L’Italia, essendo uno dei primi contribuenti della CEE può incidere su queste decisioni: cosa pensa di poter fare affinché ciò accada realmente?

Esprimiamo il nostro netto dissenso relativamente al blocco delle misure greening e pensiamo che queste scelte possano essere riviste eventualmente anche con una bocciatura del bilancio da parte del Parlamento Europeo oltre che con il necessario pressing da parte del futuro governo italiano.Tra le varie misure da tradursi in fondi strutturali utilizzabili a livello regionale riteniamo importanti per l’intera collettività:
 Gli incentivi alla forestazione di pianura come compromesso tra riqualificazione naturalistica del territorio e opportunità di reddito. Conversione dei pioppeti e dei campi a cereali delle aree golenali e delle aree più scomode e meno produttive con bosco
 Gli incentivi al ridisegno del paesaggio agricolo con l’alternanza di colture, siepi, tratti boscati;
 La promozione dell’agricoltura in montagna, associata alla manutenzione territorio e dei sentieri;
 I centri per l’agricoltura biologia e per i servizi ai prodotti tipici;
 La promozione della filiera corta e dei prodotti tipici;;
 I rapporti stretti tra le associazioni dei produttori e i gruppi di acquisto collettivo;
 Le azioni per favorire l’approvvigionamento esclusivo di prodotti di stagione del territorio da parte della ristorazione e del ricettivo turistico-alberghiero;

  • I boschi sono un’importante risorsa multifunzionale: l’aumento del costo dei combustibili per il riscaldamento, nonché gli incentivi per la produzione di energia da biomassa hanno riacceso l’interesse verso il loro sfruttamento. La gestione forestale è in capo alle Regioni che hanno normative anche molto differenti tra loro. Tutto il settore risente di una pesante arretratezza e disorganizzazione che favorisce chi si improvvisa a svantaggio di ditte serie che operano ufficialmente sul mercato. Fatte queste premesse, cosa pensa si debba fare per garantire uno sfruttamento della risorsa che garantisca il mantenimento della sua multifunzionalità?
  • Pensa che il CFS debba essere riorganizzato, se sì come e con quali finalità? Pensa sia utile investire nel settore forestale, in modo certo e continuativo, anche per quel che riguarda lo studio e la conoscenza, visto il ruolo che gli viene riconosciuto nel contribuire alla lotta per il cambiamento climatico. Se sì con quali risorse? É d’accordo a cancellare il vincolo paesaggistico e dunque l’obbligo di compensazione facilitando la possibilità di trasformare un enorme quantità di boschi, come stabilito dall’art. 26 del decreto semplificazioni (L.35 del 4/4/2012)?

In questo particolare momento di crisi economica generalizzata, l’interesse che si è venuto a creare per lo sfruttamento delle nostre foreste va in qualche modo governato e indirizzato al fine di evitare che, utilizzazioni forestali senza regole ci privino di un patrimonio fondamentale che per essere mantenuto tale richiede il rispetto di regole ben definite.Si ritiene indispensabile e urgente rafforzare la tutela del patrimonio faunistico e ambientale, riformando così anche il Corpo forestale regionale, che soffre sempre più di carenze di personale qualificato e manca di direttive coerenti con gli obiettivi di tutela e valorizzazione dell’ambiente naturale. Per quanto sopra risulta quindi indispensabile investire nel settore forestale.Siamo contrari alla cancelazione del vincolo paesaggistico.

  • Si impegna a sostenere la taratura dell’incentivazione delle fonti rinnovabili in funzione della loro sostenibilità, in particolare togliendo gli incentivi in vigore per quelle fonti che, ad un esame di ciclo di vita, risultano avere un bilancio ambientale negativo a livello locale o globale, e incrementando gli incentivi per pratiche più virtuose, come ad esempio, la sostituzione dell’eternit sui tetti con pannelli fotovoltaici?

SI

  • Si impegna a propugnare la realizzazione di un deposito nucleare centralizzato nazionale opponendosi, viceversa, alla realizzazione di depositi nucleari locali?

SI

  • Si impegna a richiedere il ripristino della norma che impone il rispetto dei valori massimi di campo elettromagnetico ad alta frequenza per qualsiasi intervallo di sei minuti, e non come media giornaliera?

SI

  • Si impegna a promuovere l’adozione di misure organiche, che vadano oltre le logiche della raccolta differenziata, dell’incenerimento, dello smaltimento e della gestione dello scarto, al fine di passare da azioni sul consumatore (da continuare a sensibilizzare) ad interventi sul produttore, premiando chi sceglie di fabbricare simili prodotti, chi ingegnerizza, incentivando la produzione di beni con una vita più lunga, facilmente smaltibili a fine vita e riutilizzabili in ogni parte?

SI

  • Si impegna a sostenere l’ottemperanza alla nuova direttiva europea sui rifiuti che, tra gli impegni per ogni Stato membro, prevede entro il 12 dicembre 2013 la redazione del Programma nazionale di prevenzione?

SI

  • Nella proposta di legge per la bellezza si parla anche di repressione all’abusivismo edilizio, piaga che affligge tutta l’Italia anche se meno la nostra Regione. Non si può dire altrettanto per le ecomafie e i reati ambientali che, come denunciamo con il nostro annuale Rapporto Ecomafia e come emerso dalle ultime inchieste (Minotauro, Alba Chiara, ecc) non sono solo più prerogativa del sud Italia.
  • Da tempo noi chiediamo che i reati ambientali vengano inseriti nel codice penale. Cosa ne pensate? Come pensate di muovervi per arginare la criminalità ambientale?

La lotta alle mafie e alla corruzione per noi è parte essenziale di un grande e forte progetto di ricostruzione dei diritti sociali e delle politiche pubbliche.Per questo poniamo al primo punto del nostro programma sulla legalità il contrasto ai capitali e ai patrimoni dei corrotti e dei mafiosi per un loro riutilizzo sociale. In considerazione del fatto che gran parte del femomeno mafioso e dell’illegalità è riferibile ad atti contro l’ambiente consideriamo indispensabile l’introduzione nel Codice penale dei delitti contro l’ambiente, condannando con pene reclusive, crescenti in base alla gravità degli illeciti, l’inquinamento ambientale, la frode, il disastro, il delitto di ecomafia. Anche in questo senso raccogliamo e facciamo nostra la proposta avanzata dall’Associazione Libera per un forte rilancio della Legge La Torre e per una effettiva utilizzazione a scopo sociale dei beni confiscati. Riteniamo del tutto inadeguata l’attuale legge anticorruzione, nella quale mancano i capitoli decisivi del falso in bilancio e dei reati di auto riciclaggio e corruzione tra privati.

  • Si impegna affinché vengano messe in campo tutte le politiche necessarie per favorire entro il 2020 il raggiungimento del target 20-20-20 della mobilità (intese come percentuali di ripartizione modale tra biciclette, pedoni e TPL), quale risposta più efficace al disinquinamento e alla rivitalizzazione delle nostre città? In particolare si impegna a farsi promotore delle proposte contenute nel Libro Rosso della Ciclabilità e della Mobilità Nuova, che prevedono, tra l’altro, una revisione organica del Codice della Strada con una particolare attenzione agli utenti deboli della strada?

SI

  • Si impegna affinché si abbandonino progetti che prevedono l’ulteriore potenziamento della rete stradale e autostradale (es. tangenziale Est di Torino, Pedemontana del Monviso, collegamento autostradale Cuneo-Sisteron) nonché grandi opere inutili e dannose come il TAV Torino-Lione? Si impegna inoltre ad un sostanziale incremento delle risorse destinate al Fondo per il trasporto pubblico locale con l’obiettivo, sul territorio piemontese, di ripristinare e rilanciare le tratte ferroviarie recentemente soppresse e potenziare i servizi di trasporto pubblico locale?

SI

  • Si impegna affinché venga rispettato l’esito del referendum del 12 e 13 giugno 2011, attraverso cui 27 milioni di italiani hanno chiesto che l’acqua venga gestita da aziende di diritto pubblico e senza scopo di lucro? Si impegna, in primo luogo, affinché venga ritirata la delibera AEEG che ripristina il profitto sull’acqua? Si impegna inoltre a promuovere politiche di risparmio della risorsa acqua in tutte le sue forme?

SI

  • Circhi e spettacoli viaggianti sono destinatari di ingenti somme del Fondo Unico dello Spettacolo (circa 6 milioni nel 2010). Gli unici parametri a cui devono attenersi riguardo alla gestione degli animali sono le Linee guida della Commissione Scientifica CITES, peraltro sovente disattese. Sempre più persone, tra cui educatori e psicologi, sono contrari agli spettacoli che utilizzano animali, ritenendoli diseducativi e causa di maltrattamento per gli animali. In particolare, può essere giuridicamente configurato il maltramento di animali per quelli selvatici, trattandosi di specie le cui caratteristiche eco-etologiche vengono profondamente alterate; l’utilizzo di animali appartenenti alla fauna selvatica, inoltre, è una delle cause della cattura e commercio di specie esotiche anche protette o potenzialmente pericolose; molti Comuni hanno recentemente ricercato soluzioni per evitare l’attendamento di circhi/spettacoli con animali, spazi che andrebbero concessi secondo la legge 337 del 1968. Alla luce di questi fatti, si impegnerà nel sostenere con forza l’adozione di misure normative volte a vietare a circhi e spettacoli viaggianti ogni ulteriore acquisizione di animali (anche se frutto di scambio, affitto, cessione gratuita e riproduzione), a cominciare da quelli selvatici, a non rinnovare agli spettacoli che utilizzano animali, in particolare se selvatici, le autorizzazioni che annualmente devono essere sottoposte a revisione, e a privilegiare, nell’assegnazione del Fondo Unico dello Spettacolo, gli spettacoli che non utilizzano animali?

SI

  • In base alle disposizioni della Legge 157/1992 e dell’art. 842 del Codice Civile, un cittadino contrario alla pratica venatoria e/o che teme per l’incolumità sua e dei suoi animali domestici non può opporsi alla caccia su terreni di sua proprietà, a meno che non possa permettersi di recintarne il perimetro con una rete metallica, o un muro, di altezza non inferiore a mt 1.20, oppure tali fondi non siano delimitati da corsi d’acqua perenni, il cui letto deve essere fondo almeno 1.50 mt e largo non meno di 3 metri. Essendo questa normativa, che risale all’epoca del ventennio, in contrasto con il principio di uguaglianza dei cittadini, sancito dalla Costituzione italiana, che devono godere tutti degli stessi diritti davanti alla legge (art. 3) e che devono vedere assicurato il loro diritto assoluto alla proprietà privata riconosciuta e garantita dalla Costituzione in maniera esclusiva (art. 42), si impegnerà per una modifica in tal senso dell’art. 842 del C.C.?

SI

  • dal momento che le 4 specie appartenenti alla Tipica Fauna Alpina (lepre variabile, coturnice, pernice bianca, gallo forcello) possiedono un alto valore ecologico e naturalistico, non recano alcun danno alle attività umane e versano da anni in grave stato di sofferenza a causa sia delle modificazioni dell’habitat montano, sia del prelievo venatorio, si impegnerà per inserirle nell’elenco delle specie non cacciabili?

SI

  • in relazione anche a quanto accaduto negli ultimi anni circa le campagne contro gli allevamenti Morini e Green Hill e contro la ditta Harlan, che hanno visto la mobilitazione di migliaia di persone contrarie alla vivisezione sulla base dell’esistenza di alternative serie e scientificamente valide, si impegnerà affinché sia abrogato, in ogni campo, il generico e generalista obbligo di presentare dati raccolti tramite la sperimentazione animale, pur tenendo fermo l’obbligo per le aziende di fornire dati solidi, ottenuti nel rispetto del metodo scientifico, sui potenziali effetti dei nuovi prodotti (siano sostanze e/o tecniche e/o metodi) per cui si richiede l’autorizzazione al commercio, e affinché siano vietati nel nostro Paese l’allevamento, l’importazione, il transito e la detenzione di animali destinati alla vivisezione e vengano chiusi di quelli esistenti?

SI

  • in un contesto di crisi economica e politica quale quello che stiamo vivendo, le politiche giovanili rimangono un ambito fondamentale su cui puntare e investire? Noi riteniamo che lavoro, sapere e diritti debbano tornare al centro delle scelte strategiche per restituire fiducia e futuro al paese e crediamo anche che si debba costruire un nuovo sistema di welfare universale in grado di assicurare sia il diritto allo studio e l’accesso ai saperi, rimuovendo le disuguaglianze economiche e sociali di partenza, sia la continuità del reddito come fondamento dell’autonomia sociale per il superamento della precarietà lavorativa ed esistenziale delle giovani generazioni. Lei cosa ne pensa?.

Il sistema di welfare italiano, in parte lavoristico (dove i diritti sono riconosciuti in base al lavoro svolto e finanziati attraverso il versamento di contributi da parte di lavoratori e di imprese) e in parte universalistico (dove i diritti riguardanti la sanità, l’istruzione, l’assistenza vengono finanziati dalla fiscalità generale) manifesta una struttura ormai inadeguata nel rispondere alle nuove domande, alle nuove e crescenti diseguaglianze e povertà, e soprattutto all’esclusione dei giovani. Noi proponiamo di investire sullo stato sociale: esso prima di tutto non è un costo, bensì una condizione essenziale allo sviluppo e alla coesione sociale. Per questo proponiamo una riforma del sistema della formazione in linea con quel che chiede l’Europa.L’università e la ricerca devono essere considerati beni pubblici essenziali e perciò serve un piano straordinario di immissione in ruolo dei ricercatori.Inoltre per consentire alle ragazze e ai ragazzi l’autonomia e la libertà di sottrarsi al ricatto della precarietà proponiamo il reddito minimo garantito di 600 euro.

  • riguardo all’edilizia scolastica, crede che possa essere una soluzione la programmazione e pianificazione a lungo termine degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che dia modo di analizzare i bisogni del patrimonio edilizio scolastico nella sua complessità ed interezza?

SI

  • Riteniamo che lavoro, sapere e diritti debbano tornare al centro delle scelte strategiche per restituire fiducia e futuro al paese e crediamo anche che si debba costruire un nuovo sistema di welfare universale in grado di assicurare sia il diritto allo studio e l’accesso ai saperi, rimuovendo le disuguaglianze economiche e sociali di partenza, sia la continuità del reddito come fondamento dell’autonomia sociale per il superamento della precarietà lavorativa ed esistenziale delle giovani generazioni. Lei cosa ne pensa?

Rispondiamo con i titoli dei capitoli del nostro programma a dimostrazione del fatto che per noi è imprescindibile un cambio di paradigma dove lavoro, ambiente, sapere e diritti costituiscano le colonne portanti sulle quali costruire il futuro economico e sociale dell’Italia.
Precisamente :
 Al Governo per la conversione ecologica dell’economia e della società italiana
 Al Governo per il sapere come leva di un nuovo sviluppo
 Al Governo per la difesa dei diritti
 Al Governo per l’Europa che vogliamo

Torino 21 febbraio 2013

Vanda Bonardo
Monica Cerutti
Fabio Lavagno

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