Il prezioso lavoro della Procura della Repubblica di Ivrea ha fatto emergere con certezza che nelle attività produttive della Olivetti, nei decenni scorsi, si usavano materiali contenenti amianto. Questo fatto é ormai certo. Quello che invece non è ancora chiaro é la dimensione del problema: infatti nella grande Olivetti degli anni 70/80 lavoravano migliaia di dipendenti in tutti gli stabilimenti del Canavese e i fatti emersi finora potrebbero essere soltanto la punta dell’ Iceberg.
Nel territorio l’allarme sta crescendo non senza fondamento e una nuova attenzione al tema delle malattie correlate all’amianto non può che giovare. Sbagliano coloro che difendono a priori l’Olivetti anche davanti ai morti accertati; dovrebbero invece domandarsi come aiutare un Tribunale così piccolo, senza strutture e personale sufficiente come quello di Ivrea ad affrontare un indagine così vasta e complessa.
Riteniamo di fondamentale importanza il lavoro messo in campo dalla Fiom insieme alla Cgil in tale direzione e auspichiamo che a questi si aggiungano altre forze politiche e sociali.
Solo una operazione verità su questo tema potrà mitigare i timori che si stanno legittimamente diffondendo tra gli ex dipendenti.
Una difesa d’ufficio dei managers indagati e dell’azienda non fa bene alla credibilità delle istituzioni locali..
Piuttosto crediamo che i Sindaci debbano stare accanto ai lavoratori e alla magistratura per fare piena luce.
Il circolo di Sel eporediese si farà carico di coinvolgere i gruppi parlamentari di Sel per far emergere la verità, anche attraverso un rafforzamento dei mezzi a disposizione della Procura di Ivrea.
Circolo SEL Eporediese